Un incontro tra gesto, spirito e bellezza
Nel cuore della cultura giapponese esiste un rito antico e silenzioso, che trascende il semplice gesto del bere: la cerimonia del tè.
—Alessandra Giurdanella
Nel cuore della cultura giapponese esiste un rito antico e silenzioso, che trascende il semplice gesto del bere: la cerimonia del tè. Conosciuta come Cha no yu (茶の湯, “acqua calda per il tè”) o Sadō (茶道, “la via del tè”), questa pratica è molto più di un momento conviviale: è un’esperienza estetica, spirituale e profondamente umana.
Origini: quando il tè incontra lo zen
La storia del tè in Giappone inizia intorno all’VIII secolo, quando viene introdotto dalla Cina come bevanda medicinale e rituale. Ma è nel XII secolo che prende una svolta decisiva: il monaco Eisai, tornando da un viaggio in Cina, porta con sé i semi della pianta del tè e gli insegnamenti del Buddhismo Zen. Il tè diventa così parte integrante delle pratiche meditative dei monaci, un alleato per restare vigili e centrati durante la contemplazione.
Nel XV secolo, figure come Murata Jukō iniziano a delineare una forma più profonda e simbolica del rito, che trova il suo massimo sviluppo con Sen no Rikyū. È lui a definire i principi fondamentali della cerimonia come la conosciamo oggi, ispirandosi all’estetica wabi-sabi, che vede la bellezza nell’imperfezione, nella semplicità e nella transitorietà delle cose.
Un rituale di consapevolezza
La cerimonia del tè non si riduce alla preparazione di una bevanda, ma diventa un momento di sospensione dal tempo, un invito a entrare in uno stato di presenza profonda.
È guidata da quattro principi essenziali:
Armonia (和, Wa) – tra le persone, l’ambiente, gli oggetti.
Rispetto (敬, Kei) – verso gli altri, ma anche verso ogni utensile, ogni gesto.
Purezza (清, Sei) – non solo fisica, ma anche interiore.
Tranquillità (寂, Jaku) – come stato d’animo raggiunto attraverso la pratica.
Questi valori, radicati nello Zen, accompagnano ogni fase del rito e ci ricordano che anche l’azione più semplice può diventare significativa, se vissuta con attenzione.
Lo spazio del silenzio: il chashitsu
La cerimonia si svolge in una stanza tradizionale chiamata chashitsu, uno spazio essenziale, quasi vuoto, pensato per favorire la concentrazione e la quiete. Ogni elemento – dal tatami alla nicchia con il kakemono, dal suono dell’acqua alla disposizione degli utensili – è scelto con cura e ha un significato preciso.
Il maestro del tè (teishu) compie gesti precisi, raffinati, codificati da secoli: pulisce gli strumenti, prepara il tè matcha con movimenti misurati, offre la tazza all’ospite. L’ospite, a sua volta, osserva, accoglie, ringrazia. Tutto avviene lentamente, in un silenzio carico di presenza. Ogni dettaglio diventa occasione di contemplazione.
Un’esperienza condivisa
Nella cerimonia, chi prepara e chi riceve non sono separati da ruoli, ma uniti in un’esperienza comune.
È un momento di incontro autentico, dove l’ego si fa da parte, e ciò che resta è la semplicità dell’essere insieme. Bere una tazza di tè diventa allora un gesto sacro, una meditazione condivisa sul momento presente.
Più di un rito: una via
In un mondo che corre veloce, la via del tè ci ricorda la bellezza della lentezza, del silenzio, del gesto compiuto con intenzione. È un invito a svuotare, più che a riempire; a sentire, più che a spiegare.
Seguire questa via significa scegliere di abitare il presente con consapevolezza, onorare la relazione con l’altro, trovare pace nella semplicità.
Non serve essere esperti per coglierne il senso. Basta fermarsi. Respirare. E lasciare che una tazza di tè ci insegni, in silenzio, come si può stare nel mondo.
LETTURE CONSIGLIATE
Il libro del tè – Kakuzō Okakura
Un classico intramontabile che esplora la filosofia del "Teismo", collegando la cerimonia del tè ai principi estetici e spirituali del Giappone. Scritto originariamente in inglese nel 1906, è disponibile in diverse edizioni italiane, tra cui quella di Luni Editrice.
The Japanese Way of Tea: From Its Origins in China to Sen Rikyū – Sen Sōshitsu XV
Scritto dal quindicesimo Gran Maestro della scuola Urasenke, questo libro traccia la storia della cerimonia del tè dalle sue origini cinesi fino alla codificazione da parte di Sen no Rikyū.
The Japanese Tea Ceremony – A.L. Sadler
Un'esplorazione dettagliata della cerimonia del tè, con oltre 160 illustrazioni che mostrano ogni aspetto del rituale.
La finestra sul tè – Nicoletta Tul
Un'opera italiana che esplora la cultura del tè, con un focus particolare sulla cerimonia giapponese e figure come Sen no Rikyū.
Mille gru – Yasunari Kawabata
Un romanzo che utilizza la cerimonia del tè come metafora per esplorare temi di bellezza e impermanenza.
SUGGERIMENTI DI LETTURA
Per i principianti: "Il libro del tè" di Okakura e "La cultura del tè in Giappone" di Tollini offrono una solida introduzione.
Per gli studiosi: Le opere di Sen Sōshitsu XV e A.L. Sadler forniscono un'analisi dettagliata della storia e delle pratiche della cerimonia.
Per gli appassionati: "Pearl Among the Clouds" e "The Story of Japanese Tea" offrono prospettive personali e pratiche sulla via del tè.
Per chi cerca narrativa: "Mille gru" di Kawabata offre una rappresentazione letteraria della cerimonia del tè.